Incontro col pittore Davide Secci
1 - Spiegaci come realizzi le tue
opere: i dipinti sono eseguiti esclusivamente con la tecnica
dell'olio su tela che nello specifico è a trama molto fine affinché
l'effetto finale sia particolarmente gradevole alla vista e non lasci
assolutamente indovinare il reticolato della fibra, un po' come se si
fosse dipinto direttamente su tavola trattata. Le tele sono incollate
su tavola ad ottenere un supporto perfettamente rigido.
Si comincia con il disegno, come nella migliore tradizione pittorica, che deve essere assolutamente preciso e definito. A questo punto si procede con la colorazione di fondo, la base, che è costituita da colori prevalentemente chiari, pastellati e molto densi. Questa fase ha una importanza fondamentale; è necessario capire e prevedere il risultato dell'opera finita a partire dai colori della base, che saranno volta per volta coperti da uno o più colori a seconda del risultato cromatico che si vuole ottenere delle luci piuttosto che delle ombre.
2 - I soggetti che prediligi: I soggetti dei miei quadri sono
palesemente una rappresentazione della realtà: quella di un
recipiente colmo di frutta, degli ombreggi di un drappeggio, quasi
sempre bianco, con le sue pieghe talvolta disordinate e talvolta più
lineari che comunque riempiono e completano la tavola, la realtà del
povero, dell’alienato, solo con i suoi cenci, la realtà del
giovane disadattato, così comune da vedersi nelle periferie di tutte
le nostre città, il giovane che ricorre ad un espediente “chimico”
per trovarsi, o per ritrovarsi o forse al contrario per estraniarsi,
per perdersi ed uscire da un disagio che diventa una morsa… La
realtà di una bella donna con le sue rotondità, le forme
accattivanti, la pelle vellutata e seminascosta dal solito gioco di
ombre. Ed ancora due uomini che discutono e si confrontano,
manifestano le loro opinioni, forse senza incontrarsi mai.
3 - Parlaci di te: La passione per la pittura nasce un po’
come una sfida… I primi lavori rimandano a un iperrealismo
all’americana, con le mele perfette, splendide e le gocce d’acqua
che veniva voglia di toccarle. Ma dopo un po’ quelle mele hanno
cominciato a diventare troppo perfette e quelle gocce d’acqua
troppo realistiche per i miei gusti. Col tempo l’iperrealismo ha
lasciato spazio ad un modo di dipingere “classico”, tradizionale
anche nell’esecuzione oltre che nel risultato. Sono abbastanza
evidenti i riferimenti alla “maniera” secentesca, alla pittura da
“bottega”che ha bisogno di un elemento oramai sempre più raro e
sempre più prezioso e che non va sprecato: il tempo. I miei quadri
per essere “costruiti” hanno bisogno soprattutto di tempo, a
partire dalla preparazione delle scene, studiate come una
rappresentazione teatrale (in alcuni casi mi sono servito proprio di
un teatro) fino alle lunghissime attese prima di procedere con le
velature…
www.davidesecciarte.it Misterbin
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